In questo caso il riferimento alla filosofia scolastica (il famoso rasoio di Occam che deve tagliare via gli elementi inutili del processo conoscitivo) si mescola con la citazione dell’Ulisse di Joyce, con l’uso paradossale di un’acqua tagliente e con lo sfondo di un legno usato dai marmisti, dove i fili per tagliare il marmo hanno lasciato tracce ben più penetranti dei rasoi (uno dei tanti casi in cui, come vedremo, la materia veicola con le sue proprietà intrinseche, “paritetiche”, i significati che si vogliono sottolineare; in questo caso la laboriosità nell’ottenere il taglio netto desiderato). Ma al di là di tutto questo “ discorso” si impone l’immagine ironica e dissacrante di un uomo con la faccia insaponata che è appena stato diviso in due da un incongruo filo d’acqua. Ancora una volta un certo platonismo che punta l’indice verso l’alto trova subito riscontro in un aristotelico indice rivolto verso il basso, costituito da un’immagine che muove al sorriso.
Andrea Calzolari |
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