Giano era la più antica delle divinità romane il cui nome era strettamente legato alla sua funzione protettiva. "Ianus" era il dio delle porte di casa e dei passaggi (in latino "ianua e iani") e per questo la sua iconografia lo voleva rappresentato con due teste, una per il controllo dell'entrata l'altra per l'uscita, e con un bastone in una mano e una chiave nell'altra. La sua immagine era quella dello "ianitores", ovvero il portinaio. Il Giano rappresentato da Mario Fallini diventa idealmente il custode e sorvegliante di un passaggio. Infatti la sua immagine incisa si dispone lungo gli sportelli in vetro fuso di una porta domestica. La porta assume un valore simbolico poiché idealmente definisce un limite. Il passaggio attraverso di essa fa si che muti la condizione nella quale ci si trova. Si passa dallo stato al di qua a quello al di là della porta. Questo limite può non essere solo spaziale ma anche temporale. Giano era inoltre il dio del principio e per questa ragione il primo mese dell'anno, "Ianuarius", deriva il suo nome proprio da lui. L'idea del momento del passaggio temporale dal mese di dicembre a quello di gennaio è visivamente indicato dalla presenza, negli sportelli inferiori della porta, dal segno zodiacale del capricorno ( 22 dicembre- 20 gennaio ). A Roma, nei pressi del Foro, il re Numa Pompilio aveva fatto costruire una porta che secondo la tradizione doveva restare aperta quando lo stato era in guerra e chiudersi a pace fatta. Che anche questa porta domestica sia usata come simbolo di discordia e concordia nell'armonia coniugale?
Francesca Rusconi
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