Le opere di Fallini mi fanno sempre l'effetto di essere dei complessi motori di suggestioni, inviti espliciti a destrutturare i significati consueti e rilanciarli con nuova energia nello spazio del linguaggio e della rappresentazione. Prendiamo quest'opera ad esempio: "Risonanza". Come si legge ( o si ascolta ) quest'opera? Sono quattro danzatrici graziose e silenziose che ballano al ritmo della tromba? E' la rappresentazione del massimo della potenza sonora, quella in grado di rompere il vetro, con il suo minimo, cioè il silenzio? E' una imitazione bizantina e tutta reinterpretata della croce greca? Come si può vedere Fallini non produce mai un significato univoco, bensì moltiplica le possibilità di lettura. E allora perché non leggerci musicalmente un " pentagramma", letteralmente ed etimologicamente " cinque segni ": al centro il motore dell'azione sonora, ai quattro lati, più discrete, le quattro pause. Sul rigo, al posto delle note, Fallini inserisce delle immagini, trasformando la scrittura musicale in scrittura figurativa. Questo è il suo pentagramma iconico.
Luca Busi
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