Il mito riveduto e deriso, la sessualità censurata, sono i temi cui riconduce questa opera. Stese su di un filo compaiono un paio di mutande in vetro fuso sulle quali si trova l'impronta di una foglia di fico. Si evince che la foglia di fico si trovi sotto la biancheria: l'evoluzione dei costumi, dalla foglia alla mutanda. Lasciar maturare il vizio sembra l'ironica riflessione su cui si incentra l'opera che riporta inevitabilmente al Libro della Genesi ma anche alla "Cacciata dei Progenitori" di Masaccio, o ai "braghettoni" realizzati da Daniele da Volterra, nel Giudizio Universale di Michelangelo e altre numerossime immagini della storia dell'arte. Al contempo, l'espressione "foglia di fico", viene usata comunemente, a livello popolare, per indicare l'intenzione di celare, maldestramente, un'azione disonesta. Il materiale impiegato allude alla fragilità dell'uomo e dei suoi rapporti amorosi. Alla censura tradizionale, legata a preconcetti e immagini stereotipate si sovrappone dunque, un moderno slip da uomo, a significare che le culture e i loro modelli si mescolano in una sorta di replicazione continua che muta e si evolve. Ma poi, mutare e mutande, non potrebbe essere anche qui, più semplicemente, un inevitabile calambour?
Camilla Bertolino |
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