Fallini in quest'opera mette insieme due soggetti (particolarmente amati e reiterati) di Giorgio De Chirico: gli autoritratti e i centauri a comporre un lavoro che è sia citazione, sia rivisitazione metafisica. Sul corpo di un centauro compare la testa di De Chirico a definire un essere grasso e inconsueto. Un mito in netto sovrappeso. Si tratta di una carta spolvero dove l'immagine è data da numerosi forellini che formano la silhouette della figura. Tale scelta è intesa, ancora una volta, a sottolineare il tema della citazione: da Bocklin a De Chirico a Fallini l'immagine si ripete, sebbene rivisitata. La siringa che compare enfatizza la presenza dei buchi e l'idea dello spolvero, potrebbe al contempo alludere ad un moderno Pan dotato di un nuovo strumento musicale: una " siringa attualizzata". Essa punge un De Chirico estrogenato e a questo punto può sovvenire una domanda: ma Fallini pensa che sia un grande artista o che si tratti di un pallone gonfiato? Credo di conoscere la risposta ma non ve la dico.
Camilla Bertolino |
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