Pegaso, il cavallo alato figlio di Poseidone e di Medusa nato dal corpo della madre quando Perseo le tagliò la testa, si libra nell'aria portando sulle sue ali le immagini di tanti cavalli senza ali. La figura di Pegaso, composta da tante tessere in vetro come puzzle, è disposta in direzione di una finestra dando così l'idea che il suo sia un volo liberatorio diretto verso l'esterno, verso il cielo. In opposizione sul pavimento è collocato un ovale che presenta una vertiginosa prospettiva verso il basso. Attorno una stretta corte quadrata si innalza una architettura dal sapore rinascimentale di cui non vediamo la sommità. L'effetto visivo è quello di una veloce e verticale caduta verso il basso. Nella pavimentazione della corte centrale da una delle piastrelle si apre un foro, un'apertura che consente di vedere cosa c'è al disotto. E' da lì che scorgiamo un secondo cavallo di colore rosso su una lampada. Se Pegaso si libra oltre la finestra per raggiungere il cielo, possiamo allora immaginare che nella cantina-inferi ( o meglio cantina-Ade) stia l'altro cavallo quale opposizione maligna e infernale al cavallo alato. Il contrasto cielo-inferi è reso anche dall'uso dei materiali e tecniche differenti: Pegaso è in vetro, materiale delicato e cristallino, mentre l'immagine disposta sul pavimento è una pirografia, tecnica di incisione basata sull'uso di punte metalliche incandescenti che può idealmente richiamare, secondo un immaginario convenzionale, uno dei supplizi inferti alle anime dannate negli inferi. E' però possibile una lettura in chiave platonica legata al concetto di caverna e di iperuranio esposti in parte ne la "Repubblica" e nel "Fedro". Platone racconta nel mito della caverna come gli uomini, incatenati nell'antro fin dall'infanzia, non abbiano conoscenza del mondo esterno e siano così costretti a guardare ombre che non sembrano veri oggetti. La verità delle cose può essere rintracciata solo al di fuori. E' necessario che gli uomini si liberino dalla prigionia della caverna perché solo la conoscenza della realtà che li circonda può elevarli, portarli verso la luce. E' solo così che l'anima può elevarsi e ascendere al mondo intellegibile, metafisico, aspaziale e atemporale dell'iperuranio. E' in questo "luogo sopra il cielo" che risiedono le idee immutabili e perfette raggiungibili solo dall'intelletto incorruttibile, In questa seconda lettura il cavallo rosso, intrappolato nella cantina-caverna, rappresenterebbe gli uomini rinchiusi che non hanno consapevolezza, mentre, il cavallo alato-intelletto innalzerebbe gli uomini, rappresentati dai piccoli cavalli non alati sulle sue ali, oltre il cielo verso l'iperuranio e la conoscenza.
Francesca Rusconi
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