L'opera è realizzata a china su carta e riproduce l'omonimo romanzo scritto da Eco nel 1980. Il testo risulta essere una fitta rete di citazioni, un libro costruito su altri libri e su vari rimandi a testi classici della filosofia antica. Fallini riproduce e "imita" l'opera di Eco così come nel romanzo il copista trascrive il testo. Il lavoro è stato esposto nella mostra "De imitatione" e si trovava affiancato alla riproduzione dell'omonima opera di Cesare Ripa "l'Imitazione", realizzata con numerose tecniche e differenti materiali. Il tema è dunque la scrittura e la riproduzione che l'artista fa del libro. Il lavoro di Fallini può essere considerato "l'originale", in quanto unico ma- noscritto de "Il nome della rosa", (testo scritto da Umberto Eco al computer). Accanto all'opera era esposto anche un grafico dei tempi impiegati per la trascrizione del libro, reso volutamente illeggibile in seguito alla sovrapposi- zione delle date riportate. L'opera si costruisce sul tempo, così la parola scritta diventa fare artistico, al contempo copia e "unico originale".
di Camilla Bertolino |
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